sabato 1 ottobre 2011

La Teoria della zanzara

Saranno state le tre, stanotte. Mi sveglio con due punture allucinanti di zanzara sul braccio. Va beh. Mi rilasso, sto ferma, cercando di non pensare al prurito, come dice mio papà.
Ma come cazzo si fa??   Ehi! Ci sto riuscendo.. magnifico!
Ma immancabilmente arriva. La zanzara, dico. Arriva con quello strafottente ronzio. Reazione immediata: mi giro di colpo prendendo a sberle il cuscino vicino all'orecchio che provo a schiacciarla nel buio, tecnica che raramente mi riesce, ma è successo. Saranno gli anni di karate. Ovviamente questa volta no.
Mi siedo a gambe incrociate, accendo la luce e guardo in giro. Gli occhi a fessura non c'entrano nulla col sonno, è proprio un tentativo di fulminarla a distanza. Mi occupo degli angolini strategici vicino al letto. Poi la vedo. Mannaggia è di quelle furbe semi trasparenti che vanno veloci e non sono appesantite dall'abbuffata. Non c'è partita, la manco e sparisce.
Spengo la luce e parto col piano B: mi copro. Fortuna che non è estate, è finito anche settembre (a proposito: avete svegliato i Greenday?). La copertura è strategica, lascio fuori solo il viso per sentire se passa ancora.
 La cosa si ripete altre tre volte: la sento, picchio il cuscino, luce fu, la vedo, la manco, inveisco, click, di nuovo buio. E in quello stato mummiesco con scatti improvvisi e momenti rabbiosi, finisco per dire: chissenefrega, che mi punga. Non ne posso più.

Ecco. È nata così, nell'attesa e nella lotta, la Teoria della zanzara.
C'è un momento in cui sopporti per quieto vivere, ma poi per esasperazione inizi a credere che dopo tutto un po' di sangue può proprio succhiartelo via, che mica sei possessivo e che poi, in fondo, va bene così.. ecco. Mi son vista Silvio, sì, Berlusconi e Brunetta e la Gelmini e la Lega tutta e la massa di idioti che si permette di ronzare per il Parlamento comportandosi allo stesso modo. Zanzare tronfie di potere e denaro. Così fan tutti? Sempre state? Sì, può darsi. Eccolo qui il punto. Una la scacci con la mano e poi ritorna e poi non sei mica capace di ucciderne la voglia di prendersi a poco a poco un po' di più.
Con la storia che i ladri ci son da sempre si accettavano svolazzanti anche in buona vista, solo l'evidenza del loro essere vampiri finiva per farli dimettere. Un tempo.
Poi basta. Un passo alla volta, l'abitudine, la rassegnazione stanca. Ed ecco che va tutto di nuovo bene così. Va bene il puttaniere perché non siamo più puritani (solo con lui, pare), va bene la mancanza di stile, il grezzume, la presa in giro, dire una cosa e negarla subito dopo, il fatto che il Parlamento sembri più l'Anticamera del carcere che permette di non raggiungerlo. E poi il fatto che i leccaculo siano prolificati, che l'ignoranza si crogioli nei suoi tunnel immaginari, che il razzismo sia una cosa così da ridere, che i soldi comprino tutto, che dopotutto ognuno ha il suo sporco da nascondere.

Ma chi? Ma dove? Ma quando? Ma perché?

Ma quanta pigrizia ci fa star qui, a rigirarci nel letto e sperare di riaddormentarci prima di accorgerci del sangue rubato? Ma quanta paura di dire, di fare, di esserci? Quanti silenzi, quanta rabbia formale? Quanta Italia dobbiamo veder marcire ancora prima di rivoluzionare il nostro spazio nella società, per liberarci dei ronzii che copriamo con tante giustificazioni?

Anche i dinosauri c'erano e non ci sono più.
Magari con loro siamo stati più convincenti.

12 commenti:

  1. una volta ho sentito dire che i dinosauri si erano estinti perchè erano andati in depressione per il fatto che non riuscivano a scacciare le zanzare...

    RispondiElimina
  2. Quando diventerò un dinosauro, mi rassegnerò ad estinguermi. Per ora son bella battagliera!

    RispondiElimina
  3. Sì, ma se schiacci uno Scilipoti sul muro a colpi di Fatto Quotidiano, poi hai voglia a togliere la macchia.
    Potrebbe essere un'idea per un nuovo tipo di colore da parete: verme spalmato. Il problema è annientare la puzza.

    RispondiElimina
  4. Ciao Espe! Cavoli, che schifo. Ma come si fa, allora? Come le cimici che si prendono con la carta senza schiacciarle e poi.. via nel water?!

    RispondiElimina
  5. Sicura non fosse Vespa?
    che dire, se non ciò che abbiamo già detto? il punto è questo: parole. ci fermiamo alle parole. proprio ieri mi chiedevo ma se Berlusconi non è caduto dopo il Rubygate, cos'altro stiamo ad aspettare?? io non vedo spiragli.


    marianna

    RispondiElimina
  6. Sì, forse tutte queste parole sono il problema. Ci sarebbe da mettere un punto fermo, fare e basta per un po'. Ci sto provando, a dire il vero. Ma che lentezza è agire, mentre le parole corrono. Una cosa strana c'è, però. Una volta i discorsi aizzavano le folle e le facevano gioire, ribellare. Le muovevano. Oggi, in una società in cui tutte le parole son state dette e sembra che tutti abbiano ragione senza replica, mi sa che solo dagli esempi ci lasciamo incendiare. Solo vedere giustizia e praticarla, mette vera motivazione a lottare.

    RispondiElimina
  7. La parola giustizia latita in Italia, da un po'. Esempi recenti? lasciamo perdere chi è indagato per prostituzione minorile e non si dimette (né tantomeno lo fanno dimettere), parliamo di chi martiria una donna e un bambino ed esce dopo 10 anni, della fidanzatina che presto sarà nuovamente libera dopo aver scannato madre e fratello, di due tizi condannati in I grado e, assolti, in II, quando è sotto gli occhi di tutti che sono colpevoli. Esempi, Pab? gli esempi da divinizzare in Italia al momento sono questi.


    marianna

    RispondiElimina
  8. Cara Marià, credo che quelli non siano esempi. Il problema è l'occhio di bue. L'inquadratura. Ci mostrano quello che vogliono farci vedere. Ci mostrano quello che dovremo essere. E invece gli esempi ce li dobbiamo tirar fuori noi. Ignorare che la realtà sia solo quello e non lo è. La gente non è questo, anche se ci si perde, anche se si domanda se fare i furbetti in fondo conviene, anche se sa essere cattiva. La gente si fa domande e a volte canna, ma sa essere l'esempio. Ho degli esempi, ma son piccoli, sconosciuti eppure su quello si basa la mia fiducia, la certezza che non sia tutto perduto.

    RispondiElimina
  9. Bonjour, io arrivo a coprirmi anche il viso e le orecchie, cerco di resistere e poi mi addormento. Accade di giorno, quando ho gambe e braccia scoperte, in casa. E' proprio quando non si fanno vedere e sentire che mi attaccano e in un batter d'occhio mi riempiono polpacci e avambracci di punturine! Io non so rispondere al tuo interrogativo. Certo è che ci lamentiamo tutti sempre e per tutto, ma nessuno sembra fare o voler intraprendere qualcosa di concreto e duraturo. Il tuo post fa il clin d'oeil al mio penultimo sulla protesta. Cara amica, buona serata e in bocca al lupo per la battaglia.

    RispondiElimina
  10. Già. Sento anch'io questo senso di protesta in me, poco pratico. Per questo credo che dedicherò la mia laurea a questo riscatto, all'Italia. Visto che di dedicarla a me non ho nessuna intenzione. Magari così funziona.
    Battagliamo insieme, Francesca! Un abbraccio

    RispondiElimina
  11. Prima di coricarmi mi spalmo di antizanzare, per evitare di essere svegliata nel pieno della notte, cosa che odio!
    Detto questo, non esiste un repellente per la gentaglia? :)
    Oltre ai politici, però, bisognerebbe allontanare tutti gli italioti che di questo decadimento approfittano. E sono davvero una moltitudine.
    Agata

    RispondiElimina
  12. Eh già, Agata, bisognerebbe proprio. Un abbraccio

    RispondiElimina