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sabato 21 maggio 2011

Almeno credo..

In questo momento non ci credo alle favole.

Non credo che Hänsel e Gretel si libereranno dalla strega, nemmeno se i bambini di oggi sono furbi e svegli. Credo nei loro occhi, nel modo in cui una piccoletta di 7 anni mi si è aggrappata addosso, singhiozzando, quando la mamma è venuta a prendere il fratello lasciandola lì, ad aspettare la nonna. Credo nello sguardo perso della mamma che si è allontanata capendo di averla ferita e, non sapendo cosa fare, le ha chiesto un bacio.
Non credo che il cacciatore ucciderà il lupo appena in tempo per salvare Cappuccetto Rosso: credo che il lupo avesse fame e fosse un po' stanco di ritrovarsi nel suo bosco senza più un animale da cacciare. Credo che l'uomo dovrebbe piantarla di cercare sempre qualcuno da uccidere, qualcuno da punire.
Cenerentola verrà amata dal Principe per quello che è e non per quello che le hanno fatto credere tutta la vita? Non penso. Credo che denigrare la dignità altrui senza motivo, continuare a creare classi sociali più o meno ufficializzate, sia una delle cose più stupide che l'uomo possa fare. Credo che ci voglia un sacco di tempo per rimediare a certe ferite, ma soprattutto a quelle inferte con cattiveria. Credo che per farlo serva una società attenta e non solo qualche singolo eroe.
Non credo che il bacio di un altro Principe sveglierà Biancaneve, né la Bella Addormentata. Credo che si fossero svegliate già da tempo e che, alla fine, abbiano preferito aspettare, mentre altre, i cui nomi non conosciamo, hanno preso la loro strada, sporcandosi di vita i vestiti e i pensieri.
Non credo che il terzo porcellino costruirà una casa inespugnabile, credo che non ci sia nulla di inespugnabile e che in fondo difendersi solamente spesso non basta. Le cose cadono per essere ricostruite. Magari con l'aiuto di un lupo preventivamente ben nutrito.
Non credo proprio che Barbablù venga fermato dai fratelli della moglie. Credo che uno psicopatico del genere, pure senza barba blu e maschilismo poco represso, lo si riconosca lontano un miglio e non sia necessario che uccida a destra e a manca per intervenire. Sempre che lo scopo non sia riempire le trasmissioni tv con certi dibattiti. 
Non credo che il brutto anatroccolo si accorgerà mai di essere un cigno, se qualcuno non lo amerà prima nero ed arruffato com'è. Non credo che da cigno sarà migliore di prima, non se avrà dimenticato di ascoltarsi piangere.
Quell'asino di Pinocchio spero non diventi quello che non è. Credo che mentire tutta la vita non porti a nulla e che prima o poi ci sbatti il naso, ma che quello che sei è giusto esserlo. Credo che in fondo non debba sentirsi in colpa per la sua curiosità verso il mondo, perché è autentica. Mentre Mangiafuoco potrebbe pure andarsi a bere qualcosa in osteria, invece di sfruttare l'innocenza altrui. Che magari è solamente un vecchio solo. Come quel bambinone di Uncino.
Non ci credo più a Peterpan che vola coi pensieri felici per evitare di crescere. Credo fortemente che crescere sia un pensiero felice e non una grotta scura in cui rinchiudersi, lasciando rattrappire le ali. Credo che il tempo serva sempre a qualcosa, anche quando corre e ci spaventa. Anche quando tutto cambia e frana, obbligandoci a ricominciare da capo. Che poi ci lascia sempre degli indizi per lasciare un'impronta migliore.
Credo che gli orchi siano come le cipolle. Son certa che Shrek sia una fiaba favolosa che, buttando all'aria tutte le regole, mi fa ricredere che le storie in fondo mi appartengono, a modo mio.

Ma soprattutto credo nel sonno che sorprendeva mia nonna, poco dopo aver iniziato a raccontarmi una favola, che mi permetteva di sgattaiolare silenziosa fuori, al caldo, al chiasso delle cicale e al mondo che non ho mai smesso di voler scoprire, sempre più a fondo.