Nascita. Stimoli. Educazione. Carattere. Valori. Errori. Senso di colpa. Punizioni. Paura. Voglia. Difficoltà. Sogni. Blu. Futuro. Curiosità. Legami. Strappi. Cuciture. Cicatrici. Coltelli. Forbici. Lamette. Amici. Amore. Distanze. Giuste. Sbagli. Insicurezza. Bisogni. Attaccamento. Distacco. Volontà. Personalità. Resa. Incomprensione. Pensare. Troppo. Mente. Mente. Dubbi. Sollievi. Ripensamenti. Ritorni. Abbandoni. Silenzio. Morte. Pace. Rinascita. Quotidiano. Cambiamento. Piccole cose. Ironia. Fame. Cucinare. Cibo. Gusto. Piacere. Sesso. Scambio. Comunicazione. Diretta. Direzione. Strade. Infinite. Scelte. Libertà. Limiti. Binari. Onestà. Domande. Eccedere. Superamento. Sguardo. Indietro. Ora. Avanti.
Non. Importa.
Non. Importa.
Ci riesco a guardarmi in faccia quando sono contenta. Osservarmi ridere con gli occhi ed ogni centimetro di pelle, ascoltarmi usare le parole giuste per quel momento, sentire che ho capito, toccare con perfetta sensibilità, deglutire di gusto. Riesco anche a guardarmi affondare; non mi piace, non mi piaccio, ma so vedermi sconvolta, stravolta. Seria e perduta. Non mi piace, ma alzo lo sguardo. Quello che sento mi fa reagire, mi ascolto volentieri anche dal gradino più basso. Ascolto deliri. E più escono e più se ne vanno. Ciò che si attraversa smette di ossessionare. Sento cambiare il mio sapore. Sento andarsene la realtà. So perdere i sensi in modo controllato, so persino rassicurare chi si spaventa della distanza incolmabile che si crea quando qualcuno ti sviene tra le braccia. Sorrido e mi concentro.
Sento il mio corpo stare molto bene e stare molto male. Mi preoccupo. Mi ritrovo.
Ma tra i due estremi?
C'è quella sfilza di quasi. Quasi arrivata, quasi realizzata, quasi finito, quasi capito. Di forse. Forse è così, forse va bene, forse è un errore. Ne vale la pena? E se non funziona? E se esagero? E se è inutile? Catena di pensieri negativi inesistenti, impalpabili, insensati. Viscosi quanto le illusioni del piacere senza impegno, del traguardo senza fatica.
Tra i due estremi c'è il reale, lo scontro, l'abbraccio, il dialogo. Un po' di dolore. Un po' di piacere. La rivolta. Il cambiamento. Tra i due estremi c'è l'equilibrio. Instabile. Dondolio di bellezza e difetti, di conquiste e frustrazioni. C'è tutto quello che ci sta. Anche le pieghe. Gli incidenti. La meraviglia. Il momento perfetto. Le ore perse. Il sonno andato. Le occhiaie. Riassestamento. Il senso che prende forma e chiede meno attenzioni.
Certe domande scavano talmente a fondo che ti trovi nuda e non hai freddo. Certe domande ti impediscono di mentirti ancora. Non puoi più. Neanche volendo.
Dopo il caos arriva la stella danzante?
Non so se sia danzante, ma di certo il caos partorisce una (o più?) stelle.
RispondiEliminaE allora.. meglio lasciarle nascere!
RispondiEliminaIo, come Pirandello, amo definirmi "figlia del caos".
RispondiEliminaSei già stella. un' accozzaglia di contrasti che riflettono una luce bellissima.
marianna
E Grazie del passaggio, figlia del caos. Come si fa a non abbracciarti!
RispondiEliminaE va beh, se sapevo non ti chiedevo l'ora...
RispondiEliminaEh, anche tu Espe però.. mettermi in confusione così con domande del genere!!
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