domenica 7 agosto 2011

Sliding doors

Capiamoci: la Sbattitovaglie ha una figlia.

Una degna figlia, oserei dire. Ha pure un'auto tutta particolare, che non sto a descrivere per discrezione ma, fidatevi, è un invito non sottile ad espatriare. Ha una bandiera gigantesca disegnata sul tetto e pessimi gusti musicali che si diffondono nell'aere quando decide di parcheggiare.

Dovete sapere che il mio condominio ha tre entrate differenti, tutte sempre semi-aperte e/o rotte, ma non importa. L'amministratore è andato incontro alla pigrizia atavica condominiale: puoi uscire da dove ti pare e non è mai troppo lontano. Tant'è che, anni fa, si è giunti ad inaugurare un porto di mare dai flutti di catrame.. passano cani e porci, insomma, ma anche questo non è importante.

Il punto è che il passatempo preferito della figlia - che chiameremo Voltalafaccia, per l'amore sconsiderato che ha verso saluto cortese - è lasciare l'auto accesa, a portelle spalancate e musica a palla, tra due delle tre uscite. Lasciandole impraticabili per una ventina di minuti e in balia di una musica da brivido, che invade lo stomaco e fa lacrimare le orecchie.
Negli anni ha affinato la tecnica dell'indifferenza a 360°. Ovunque tu sarai, eviterà il tuo sguardo.
È capitato di frequente di dover scendere in cortile, iniziare la discesa e rimanere incastrati tra la strada e la sua auto, pronta per il garage.
L'attesa è snervante, proprio perché ignora la tua presenza con impegno certosino. Naso all'insù, scende con una lentezza che a confronto un bradipo morto la doppierebbe tre volte.
E mica perché non abbia gambette funzionanti, macché.. lentezza calcolata! Ogni passo trascina menefreghismo e supponenza qb. Tu la fissi, come Benigni fa con la lampada, cerchi il suo sguardo per farlo litigare un po' col tuo e.. niente. Irraggiungibile. Anni e anni di pratica, che ci vuoi fare.

Alza la basculante. Entra nel garage e ci sparisce per dieci minuti. Così, tanto per sottolineare che il potere ce l'ha lei. Rieccola di ritorno. Rallenta pure, che quasi va all'indietro. Dopo quei venti minuti standard sale in auto e nel giro di quattro secondi ti piazza la quattroruote in garage, andando in retromarcia a tutta velocità.
Entrata per-fet-ta!
Roba che ogni volta ci rimani secco. E son convinta che lo faccia apposta pure questo. Sì, perché ti sfotte proprio: è di quelle donne che sanno guidare da dio  (sì, uomini, fatevene una ragione, che c'è la parità anche lì), ma anche di quelle donne che, per aiutare le vecchiette ad attraversare, le spalmerebbero sulle strisce.

E tu rimani lì come un'ebete. Ti congratuleresti, se non ti ispirasse tanto istinto omicida.
Mentre scendi, ti giri un attimo ed è già fuori dal garage, con le chiavi in mano, pronta a salire.
Corre, corre, ora. Lo sai che il suo scopo è fregarti l'ascensore e che, se la becchi quando non è ancora chiuso, alzerà lo sguardo al neon e premerà con decisione. Li mortacci.

Oh, ma che soddisfazione quelle volte che la frego io, prima che spinga il pulsante e le dico radiosa:
  "Ciao [Voltalafaccia che non sei altro]!!!!"
e lei, straziata, boffonchia qualcosa, mentre io mi faccio - lentissimamente - le scale, leggera e svolazzante!