venerdì 22 luglio 2011

A volte ritornano..

[continua]

Passa un solo giorno. Dalla luccicanza, intendo, e io ho già rimosso l'accaduto. Il caldo è sempre pazzesco: è bene sottolinearlo per amor di cronaca e per giustificare quel che verrà con l'effetto allucinogeno dell'umidità dell'aria.
Suonano alla porta e apre mio papà. Sento un tipo sconosciuto parlare. Allungo l'orecchio e mi raggiungono solo due parole:
"quella là".
Illuminazione tragica. Come quando la signora Fletcher ricorda un particolare insignificante che la congiunge astralmente alla verità assoluta (anche perché è così furba che le sue puntate le ha già viste tutte). Ma non divaghiamo.
Mi fiondo in salotto: è proprio il tecnico della tv, dopo il consulto della Sbattitovaglie! Mannaggia.
È incazzato nero, entra di botto in casa. Mio papà è combattuto: vorrebbe strozzarlo o prenderlo a pedate.
Nel dubbio lo guarda molto storto.
Intervengo io:
  "È per la tv? Ieri è passata la signora qui sopra.. "
Mio papà allarga a me lo sguardo sbieco, perché non ne sa niente e ora che sa di non sapere, come Socrate, la cosa lo secca parecchio.
Interviene il tecnico:
  "Ah beh, proprio quella lì!!! Quella lì è matta! Continua a dire che non va niente, è la quinta volta che passa, non ne posso più, adesso voglio vedere se qui i canali si vedono!!"
Sorrido, vorrei dargli la mano e dire: "Benvenuto nel club, compare", ma mi viene in mente anche "L'erba voglio non cresce neanche nel giardino del re (tiè)". Per cui evito di infierire e sorrido comprensiva, ma non basta, ecco che ricompare.. la luccicanza!
Sembra Hulk nei suoi giorni peggiori. Quando ha finito la carta igienica, per intenderci.
Cammina avanti e indietro davanti al televisore. È minaccioso quanto la Sbattitovaglie, solo che è una minaccia riflessa (o sfinimento?). Continua a borbottare come una pentola di fagioli e mi chiede di controllare i canali. Mio papà è senza parole, sta lì in piedi. Io prendo il telecomando e spiego un po' com'è andata.
Il tecnico sembra calmarsi, mi spiega come fare la ricerca manuale dei canali (lo sapevo già, ma lo lascio parlare) e troviamo La7 (TROVIAMO LA7!!!!!!!!). Solo che va a scatti (e ti pareva!), ma lui dice di aver capito (davero??) cosa c'è da sistemare. Nulla di grave, allora. Con la dovuta pazienza vedrò Crozza direttamente in tv. Fra 10 anni. Forse. Clicco il pulsante end e..

   DRRRRRRRINNNNNNN!!!!

Vacca cane, chi è adesso? Manco a dirlo. La Sbattitovaglie.
Mio papà, ormai assorbito dal suo nuovo ruolo di portinaio silente, apre con classe. Lei spinge la porta, spalanca senza salutare né dire altro, fissa il tecnico e urla:
  "Guardi che l'ho chiamata io!!!"
Mi giro, allarmata. La luccicanzaaaaa. All'ennesima potenza.
Ribadisce, tre o quattro volte e a varie tonalità, di aver chiamato lei il tecnico e che quindi è ingiusto che lui sia lì, invece che a casa sua. Quasi quasi mi viene da darle ragione: perché non state a casa vostra? Il caldo fa male e anche lo sguardo assassino nei vicini di casa. Però non mi riesce di darle ragione. Continua ad urlare.
Sarebbe il momento giusto per ribadire: 'Questa casa non è un albergo e neanche il salotto di Uomini e Donne, cvedetemi'.
Mi giro. La guardo. Mi guarda. Mezzopomeriggio di fuoco.
  "Vero, Paola, che son venuta ieri perché io avevo un problema??" - Questo è lampante, annuisco. - "Vero?? Abbiamo guardato insieme" - Insieme?? sotto minaccia, bella mia!- "Non vanno. Deve venire su da me e sistemare tutto, eh."
Continuo ad annuire, come quei pupazzetti che si attaccano in auto.
Il tecnico ha tre scelte: non la asseconda (bravo!), ma tanto meno la rassicura (e sforzati su!!!). Sceglie la trèèè e si incazza come una iena.
  "Signora, la smetta, sto facendo solo un controllo!"
Mamma mia come lo fulmina.. mi dileguo in cucina con lui per controllare anche l'altra televisione. Ci saranno 35 gradi. Fingo di essere in Tibet, accendo la tv e raccolgo l'energia nei miei chakra più elevati. Le urla di lei si insinuano nella pace interiore che sto creando:
  "Scusi, ma poi, perché mi ha detto che non tornerà mai più???"
L'atmosfera meditativa si sgretola: ma di che sta parlando? Guardo il tipo, perplessa. Mi guarda, continuando a ripetere che è pazza e che sta delirando. Non so chi mi fa più pena. Io, probabilmente.
Il tecnico, poco furbo, le domanda quando mai le avrebbe detto una cosa del genere e così lei incalza:
  "Prima, non ricorda? Era su da me e mi ha detto così. È proprio un cafone, sa??"

Spengo la tv. La farfalla appesa cade giù. Ottima idea, Bersani, ora faccio cadere giù anche tutto 'sto casino. Intanto faccio in modo che l'affare di stato si raccolga verso la porta. Mio papà la apre. Il tizio, uscendo, dice che ha capito tutto (beato lui). Mia mamma finge di dovere assolutamente uscire di casa. Sbattitovaglie urla seguendo il tecnico ormai stordito più che incazzato. Io saluto con la mano. La porta si chiude.
Finalmente.
Li sento battagliare accesi, nella zona neutra del pianerottolo. Vincerà lei, non ho dubbi.

Silenzio.

[manca l'epilogo, che è tutto un programma - che va a scatti, naturalmente]

4 commenti:

  1. Mi presteresti per qualche tempo la sbattitovaglie? Ho un paio di vicini da sistemare!!!! eheheheheh Un bacione!

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  2. Te la presto volentieri, Nicola, ma poi ritornamela che mi aiuta ad ingrassare l'allegria :D Un abbraccio.

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  3. Hulk... quando ha finito la carta igienica!!! Imbarazzante ma rende molto l'idea!!! Strepitoso Pab! Non vedo l'ora di leggere il seguito!!!

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  4. Grazie di essere passato, Max!!! :))) Sto mentalmente elaborando: le senti le rotelline che scricchiolano? E i due neuroni che russano?? ;)

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