venerdì 29 luglio 2011

Epilogo

"In fondo ad ogni credenza c'è una verità. 
In fondo ad ogni salotto c'è una credenza. 
Questo dimostra inconfutabilmente che i salotti esistono..
(Groucho Marx)
..e che, se non stai attento, possono essere invasi da gente molesta.


Mi sembra pazzesco che la porta sia davvero chiusa e che i due simpatici bontemponi da condominio siano dalla parte giusta, cioè fuori da qui.

Sospiro di sollievo.

Mia mamma si sta preparando trafelata (doveva uscire davvero in tutta fretta), mio papà scende in cortile ad aspettarla. Torna la routine: devo comprare savoiardi, latte e mascarpone. E pure correre come una pazza, perché del mascarpone non c'è da fidarsi. Pare che, secondo mia mamma, possa rovinarsi al solo pensiero di uscire dal frigo, trasformandosi in un blob maestoso e funesto, pronto ad infierire sul mio meraviglioso Tiramisù.
Ci credo poco, ma sì, correrò come una pazza. Sono ancora abbastanza giovane per fare certe cazzate, come raggiungere in 40 secondi il supermercato (mi alleno per il ritorno), entrarci fradicia e tachicardica, incurante del divario di trenta gradi centigradi tra esterno ed interno, accarezzare un paio di pinguini sulla testa e tornare in 35 secondi (che al ritorno si fa sempre prima). Ecco, mi scrivo tutto, sia mai che, corri corri, mi dimentico il mascarpone e...

   DRRRRRRRIIIIINNN!!!

Non so descrivere la mia faccia inebetita a fissare la porta, ma la si può intuire con un po' di empatica fantasia.
Sbattitovaglie è di nuovo qui! Saran passati dieci munuti a farla larga. No, non è una sorpresa della Carrà, è proprio un horror.
Le apro. Tanto ormai..
Mi guarda con degli occhi da Bambi, il che non mi rassicura affatto.
Ha in mano una tanica d'acqua e mi fa (con voce tremula, tipica dei serial killer insicuri, ma efficaci):
  "So che tua mamma stira" - ah beh. È un'accusa? Stiro anch'io ogni tanto, che si crede?? -
  "Ecco, ho quest'acqua per stirare, so che la usa.. se no io la butto via..".

Dev'essere acqua avvelenata. Non sarebbe comprensibile, se no, una tale foga nello sbolognarla a noi. Personalmente non so se berla tutta, lì davanti alla porta, così per stranirla un po', per far cadere l'inganno e fregarla. Invece son troppo buona e le dico che è gentile, ma che non ce n'è bisogno. Siamo apposto.
Insiste, ovviamente.
Cerco conforto materno con gli occhi. Tenendo conto di quanto mia mamma sia conciliante col pubblico (io faccio parte del privato), è un po' irrigidita, ma le dice cortesemente che non importa. Casualmente ha riempito la tanica giusto il giorno prima, quindi non serve. Grazie.

Sbattitovaglie ha la faccia sbattuta, ora:
  "Che faccio, allora? La butto? Va bene, se non vi serve.. se non vi serve la butto".
Non si muove. Rimane lì.
...
...
  "Paola, mi prenderesti un bicchiere o qualcosa?"
  "Per cosa, signora?"
  "Per l'acqua, no?? So che tua mamma la usa.."

L'assurdo mi invade. Questa qui gli fa un baffo ai paradossi di Groucho Marx.

Rispondo, ormai senza convinzione, che quell'acqua non serve (NON LA VOGLIOOO!).
Vedendo che ancora non si scolla dall'entrata, vado in cucina quattro volte, avanti e indietro: il mio subconscio cerca un'arma contundente (e poi contro un dente), le mie mani trovano una vaschetta di gelato, vuota.
Mi giro, è entrata e ha già svitato il tappo. 
Le mostro la vaschetta e le dico che ne metta quello che ci sta, che non ho altri contenitori (né altra pazienza).

Credo che soffra di sordità selettiva: se dici qualcosa che non le garba, momentaneamente non ci sente più. Per cui inizia a rovesciare la tanica senza neanche aspettare il contenitore. Mi fiondo sotto con la vaschetta. Appena in tempo. Beh a parte l'acqua che mi gocciola sui piedi. Quando è quasi piena glielo faccio notare. Lei continua, non può mica buttarla via! Non se ne fa nulla. Sapessi io..
La fermo con decisione.
  "Basta, basta! Vede? Non ce ne sta altra!!! Grazie e arrivederci.. stiamo per uscire, sa?! Arrivederci, arrivederci!"
  "Ma.. ma.. ce n'è ancora un po'.."
  "Non importa, la butti pure" - e mi guardo i piedi bagnati. Uffa! - "Arrivederciiiiiii" - Non in senso letterale, per carità -.

[Silenzio]

E ora, con quell'acqua lì, che si stira? Quelle mutande di lana che solo a vederle fan venire prurito??

8 commenti:

  1. Uh... le mutande in lana sono il tocco finale, veramente un incubo horror quella donna! Hai provato ad appendere alla porta aglio e crocifissi!??

    RispondiElimina
  2. Già provato, ma non funziona. Qui ci vuole qualcosa di drastico tipo andare a suonarle ogni giorno una tromba da stadio davanti alla porta. Terapia d'urto del timano.. chissà!!!

    RispondiElimina
  3. forse dovresti andare da lei con la tua tanica d'acqua, dirle che non ti serve più altrimenti la devi buttare e le chiedi un contenitore per versarla...
    se non ha un contenitore le lasci l'acqua con tutta la tanica
    :D
    sarebbe bello leggere questo nel tuo prossimo post :D
    pieroal_1972

    RispondiElimina
  4. Pensavo di andare da lei a chiederle se ha troppo caldo. Al suo sicuro segno affermativo, tirerei fuori l'estintore e le schiumerei il salotto fino a farlo sembrare le Dolomiti! Sono o non sono un tesoro di vicina, IO??? :)))
    Grazie di essere passato, Pelù :P a presto!

    RispondiElimina
  5. l'estintore, la vicina, lo tiene nella credenza in fondo al salotto, vero?

    ce l'avrà messo Groucho in attesa del tuo arrivo :P

    pieroal_1972

    RispondiElimina
  6. No, l'ha rubato dal corridoio del condominio. Giusto per tener tutto sotto controllo..

    RispondiElimina
  7. si ma...
    qualcuno dovrà pur fare qualcosa!

    pieroal_1972

    RispondiElimina
  8. Qualcuno dev'essere una persona parecchio stressata.

    RispondiElimina