mercoledì 1 febbraio 2012

M'illudo d'immenso

Ho tenuto nelle vene l'illusione di abbattere l'anemia. Una mezzora al massimo. È durato così poco, ma così intensamente che quasi non importa che fosse un'illusione. Non importa.
Come le lenti a contatto e la sensazione che mi danno di poterci vedere come non ho mai potuto. Come l'illusione che si prova nel costruire qualcosa che si sa a priori, non durerà.
Cosa spinge ad accovacciarsi al freddo gelido raccogliendo la neve tra le mani per costruire un pupazzo di neve?
Forse, in montagna, un bambino può sperare di custodirlo da qualche parte, nasconderlo vicino a quella vecchia baita dove va a finire sempre col nonno, quando gli vuole raccontare una storia. E lì, lo sa, c'è sempre la neve. Ma qui, in piena pianura. L'ultima volta che ho visto questa neve, non ne ero cosciente. Cinque mesi e guance rosse. Sorrisi riflessi. Lo sguardo di mia sorella sempre ad accarezzarmi i pensieri fluidi, di una vita al via. Nevicava moltissimo, mi dicono. Tanto che sembrava non voler smettere e far dimenticare quegli inverni grigi, umidi e appena freschi, che ho sempre conosciuto.
Ma cos'è che spinge a modellare qualcosa con amore, sapendo che si spegnerà? Che rimarrà presto o tardi una pozzanghera di se stesso?
Camminavo tra le strade, oggi, incapace di trattenere sorrisi. Le persone che discutono per il ghiaccio e le seccature, le auto che rallentano, il ritardo che non demolisce il mondo, come sembra debba fare inevitabilmente. La fretta che si sgretola da sola, in se stessa, incapace di darsi un senso. I passi cauti, i bambini euforici.
E poi quei due fratelli. Lei, più grande, concentrata sulla forma del pupazzo, lui, tutto imbacuccato, a cercare oggetti adatti e neve buona. Non c'è futuro che tenga, delusione, errore. Non importa. Si deve assaporare quell'istante. Nient'altro.

Il silenzio che si avverte quando scende la neve è diverso. Anche l'aria profuma in modo particolare. È un profumo che ossigena la speranza. E noi? Noi ci sentiamo di colpo presenti. Non c'è l'inerzia abituale: ci vuole concentrazione. La neve ci distrae da noi stessi, ci  fa alzare la testa, tirare fuori la lingua e rabbrividire quando sentiamo che un fiocco ci raggiunge le labbra. A me fa sorridere immaginarmi dall'esterno mentre sembro masticare come il pane dei fiocchi impalpabili.
Ci illude, la neve. Ci illude di coprire ogni cosa allo stesso modo, di cambiare il colore del quotidiano; ci ruba sorrisi e anche un urlo poco signorile prima di sbatterci sopra goffamente per uno scivolone. Ci illudiamo e lo sappiamo. Vogliamo illuderci, ne abbiamo bisogno ogni tanto. Ci crucciamo tanto per il futuro e rimuginiamo sul passato, poi arriva un'illusione qualsiasi e, come un bambino, la puoi raccogliere, prendertene cura, anche se ti si scioglie tra le mani. Anche se ti trovi le mani viola e i vestiti bagnati.
Perché in fondo non è molto importante che si scioglierà presto. Vediamo chiaro il presente, quando fanno capolino certe illusioni. Come quando svieni, ma ti senti bene, come quando corri e non senti la fatica, come quando il tuo corpo rigetta una cura, ma inizia a guarire da solo, a partire dai tuoi occhi. Che questa volta ci credono.


3 commenti:

  1. Bonjour, io sono abituata alla neve, dai mie genitori nevica sempre, in questi giorni poi è stata tanta, un metro; in Savoie un anno intero capitava di non poter uscire da casa proprio perché due metri di neve Alpina sbarravano la porta! Non amo molto la neve, anzi la trovo fredda, bagnata e troppo bianca, e poi i disagi sono tanti...certo diversa era l'opinione e la sensazione provate da bambina, le scuole chiuse, imbacuccate per costruire e giocare su distese di neve altissime!

    Da ieri mattina è sparito fra la neve e la tempesta il mio adorato Ninni, lo aspetto, sebbene la temperatura sia impietosa e i ripari scarsi.

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  2. ...quanto all'illusione, è, credo, proprio cio' che ci permette di sopravvivere, quando la ragione e a volte il buon senso spiegano che il fare, costruire, sperare, aspettare, sono solo illusioni!

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  3. Carissima :) Io conosco razionalmente i disagi, ma non bastano per non farmela amare pazzamente. Sì, è vero, le illusioni a volte ci permettono di sopravvivere, sentirci vivi e ne abbiamo bisogno. In certi momenti più che in altri. Ninni. È ritornato?!

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