mercoledì 8 febbraio 2012

Butterfly effect

Sarà vero che una farfalla vive un solo giorno, ma di certo lei non lo sa.

Com'è che noi, che possiamo vivere un solo giorno come cento anni e lo sappiamo, finiamo per scivolare in circoli viziosi e ripetizioni?
Rassicurante. Noioso. Non lo so.
È come se avessimo paura che, vivendo ogni cosa come unica, nuova e irripetibile, moriremmo all'istante. Aspettiamo spesso di essere pronti a cadere, quando invece potremmo concentrarci sul volo.

Che sciocchi bozzoli di seta siamo, a volte.


7 commenti:

  1. Sbaglio o quello nella foto è il Brucaliffo?
    Se non lo è ci somiglia parecchio...

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    1. Ciao Euri! No, non è il Brucaliffo :) È Heimlich, il bruco di "A bug's life" che diventa farfalla con due alucce piccine così! ;)

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  2. Complimenti per questo post "perfetto". Solo un'obiezione riguardante un libro da te segnalato, "Il peso della farfalla" di Erri De Luca: non amo i cacciatori e non accetto nemmeno l'equidistanza da aguzzini e prede; almeno finchè anche le seconde non saranno munite di fucile a pallettoni. Non amo quel libro, anche se splendidamente scritto.

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    1. "Perfetto" mi imbarazza parecchio, ma grazie dell'apprezzamento! :) Riguardo il libro, per me è magnifico, per com'è scritto e quello che descrive. Nemmeno io amo i cacciatori o la cattiveria che l'uomo impone alla natura. Credo, però, che i libri siano un buon posto per raccontare senza fare danni, anzi permettano di elaborare e affrontare, chiarire la mente. I buoni libri, intendo. L'ho recepito come una poesia, come un uomo animale che danza con un animale che sembra umano. Una poesia, come una favola, utilizza immagini che non vanno accolte letteralmente, ma seguono significati a vari livelli. E conoscendo vari scritti di Erri De Luca, son certa del suo rispetto estremo verso la natura e il mondo. La poesia nasce da quello, secondo me.

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  3. Si, certo, sicuramente condivisibili le tue opinioni ed io per primo avevo già definito "splendidamente scritto" quel racconto. Ma resta il disagio di vedere sublimata da così nobile prosa un'attività disgustosa quale la caccia. Il fatto che la pena di morte sia legalizzata in molti paesi che ci ostiniamo ad elencare fra i cosiddetti "civili" te la rende accettabile? Regolata o no, cantata in versi o strombazzata, vantata o pudicamente nascosta, alla fine sempre di dar la morte si tratta. Da questa evidenza non se ne esce. Come pure è inconfutabile che il cacciatore abbia lo schioppetto e il cacciato no. Amo il calcio e gli scacchi. I giocatori sono in numero pari, corrono sullo stesso campo e rispettano le stesse regole. Questo amo dello sport, quello vero.

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  4. A me più che un'osanna alla caccia, sembra un modo per far riflettere sulla natura umana, invece, e osservare comportamenti da punti di vista più profondi. Il miglio verde, per me, è un bellissimo libro e film, nonostante non accetti la pena di morte. Non amo censire, tanto più libri ben scritti e che fanno riflettere. Credo faccia molto più danno la spazzatura buonista e commerciale, spacciata per buona e giusta o innocua. Ciò che dovrebbe spaventare è una testa vuota che legge, non il contenuto di per sé. Anche Arancia meccanica, per esempio, parla di violenza inaudita, sia quella di Alex che quella della società. È uno dei miei film preferiti, proprio perché non teme di parlare. D'altra parte dovresti scrivere a De Luca (probabilmente ti risponderebbe) per sapere le sue vere intenzioni con quel libro. Io difendo semplicemente quello che ho capito e che mi ha trasmesso.

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  5. Si, il miglio verde è un bellissimo film e si capisce bene da che parte stia l'autore, così come Arancia meccanica in cui la violenza descritta viene "usata" solo in funzione della tesi finale, ovvero che la violenza vera è sempre e comunque quella del sistema, del potere. La tua lettura di quel libro è profonda e sicuramente influenzata dalla bellezza della scrittura; un'analisi più superficiale o interessata può invece utilizzare le stesse pagine per avvalorare la tesi, purtroppo largamente diffusa, che il cacciatore sia un vero sportivo, che ami la natura e la protegga, che rispetti le regole e così via. Credimi, vivo in una regione dove la caccia è amata e devo ascoltare quotidianamente questi discorsi che ritengo assolutamente pericolosi soprattutto per i ragazzini futuri possibili cacciatori. De Luca non doveva prestare la sua delicata penna ad una equivocabile equidistanza. Dino.

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